Né vento, né grandine, né età rallentano uno spirito libero, cresciuto su due ruote. Il rischio, gli odori, le cose. Ricettiva. Come una macchina da presa di carne ed ossa, dotata di cuore ed anima.
sabato 21 marzo 2015
venerdì 20 marzo 2015
DRAPPEGGI INTERIORI
La tua assenza papa' mi cadde allora
come un cancello di ferro battuto sul cuore,
rifrangendo sulle rocce, l'eco della tua mancanza....
oggi in un negozio di stoffe pregiate,
un signore distinto dalle gestualità e che ho riconosciuto ha srotolato,
come uno spartito di musica tessuta,
una marea di stoffe skizzate di turchino .
Ho tuffato il viso , nel porto sicuro del tuo abbraccio invisibile.
Inaspettatamente ritrovarti oggi, attraverso il profumo delle stoffe.
Ciao Papà, ciò che ho appreso allora, accanto a te , ha creato l'imbastitura della donna che sono diventata.
Paola Nazzaro
come un cancello di ferro battuto sul cuore,
rifrangendo sulle rocce, l'eco della tua mancanza....
oggi in un negozio di stoffe pregiate,
un signore distinto dalle gestualità e che ho riconosciuto ha srotolato,
come uno spartito di musica tessuta,
una marea di stoffe skizzate di turchino .
Ho tuffato il viso , nel porto sicuro del tuo abbraccio invisibile.
Inaspettatamente ritrovarti oggi, attraverso il profumo delle stoffe.
Ciao Papà, ciò che ho appreso allora, accanto a te , ha creato l'imbastitura della donna che sono diventata.
Paola Nazzaro
domenica 15 marzo 2015
venerdì 13 marzo 2015
Dal libro Carezze Korazze e Skizzi di Vita
![]() |
A LAVANNARA Dipito di Paola Nazzaro |
È aprimma vota ca me scrive nu rigo
senza t'annasconnere adderete a na canzone.
È aprimma vota ca me vuò fa cepì
chelle ca te sbatte m'piette comme a na palomma
ma nun a può fa ascì
È aprimma vota ca me dice:
st'anema nera, s'è spurcata stanne n'terra
e vullesse ca vulanne fosse acchiappata pa fa lavà.
Vulesse essere chella lavannara
che ta piagliasse e te dicesse,
che si bello pure cu sta povere n'coppa a cuscienza
che te fa rabbuia.
Ta pigliasse, ta lavasse, ta strizzasse
e po' ta mettesse int'a na cesta
e n'capo ta purtasse
comme si nun 'abbastassero
e pese de penziere mieie.
mercoledì 11 marzo 2015
Benzina celeste. Dal libro "Carezze Korazze e Skizzi di Vita" capitolo "Caverne D'Acciaio"
Da dentro la stiva di me, in fondo in fondo dalla sentina
della sala macchine, ha cominciato a risalire come
un canto lontano di schiavi e di resurrezione; quel sentimento
di profonda pietà e rispetto che ha sempre
mosso le mie corde più profonde, ogni volta che ho
affondato le mani e l’anima nello specchio nero della
miseria. Una sorta di gospel interiore, sacro, cantato
da forme gioiose e generose, si è intonato nella mia
mente. La benzina celeste che mi ha consentito di percorrere
migliaia di chilometri interiori alla ricerca di
sublimi alleanze, ha ricominciato, dopo ere, a scorrere
nelle mie vene d’acciaio. Un’armonia di canti neri, berberi,
bonzi, sciamani, è esplosa nel mio cervello come
una cometa accecante, vincendo l’oscuramento, l’eclisse
dei sentimenti.
“Gracias a la vida che me ha dado tanto.” la parole di
violeta Parra, del suo inno alla vita, hanno cominciato
ad affollarsi gioiose ed eccitate dietro le quinte delle
mie labbra, come un compagnia di giovani ballerine
richiamate in scena...
lunedì 9 marzo 2015
Recensione di Carezze Korazze e Skizzi di Vita su "L'Indro"
DA L'INDRO
Bambinadacciaio
Carezze, Korazze e Skizzi di Vita. Sulla moto, il vento tra i capelli, il cuore intrappolato in gabbia.
Carezze, Korazze e Skizzi di Vita. Sulla moto, il vento tra i capelli, il cuore intrappolato in gabbia.
Il volume, già dalla copertina evoca piacere, con il rosa acceso che fa da sfondo a boccette di profumo, unghie laccate e corsetti schizzati in una leziosa confusione tutta femminile. Fa venire voglia di possederlo, questo libro, come un bell’oggetto che si desidera tenere in vista. Ma aprendolo e cominciando la lettura, in una ventata di profumo femminile, ecco che appare un mondo, fatto di parole, immagini, memorie passate, entusiasmo, clangore di moto e potente carnalità. Ci piace vederlo come un libro-testimonianza, laddove la testimonianza è quella di una donna che ce l’ha fatta. Spesso ironica e autoironica, l’autrice altre volte invita alla riflessione; l’analisi delle sue debolezze, custodite nelle “Corazze” che di volta in volta indossa, la impegna in un lungo cammino temporale, ma piano piano la donna che sta chiusa dentro prende il sopravvento, prima timidamente, poi sempre con maggiore vigore, fino ad arrivare a scegliere di sostituire l’abito d’acciaio con un più femminile corpetto della tradizione Burlesque. Paola Nazzaro esplora il suo intimo e guarda il mondo correndo veloce sulla sua motocicletta. Si ha l’impressione di sentire gridare l’autrice dalle sue poesie, si resta attoniti dalla potenza, dall’energia che sprigiona dalle pagine del libro. Si percepiscono il vento fra i capelli e il sapore salato del mare sulle labbra.
di: BiancaMaria Casale
giovedì 19 Aprile 2012, ore 09:00
giovedì 19 Aprile 2012, ore 09:00
PREFAZIONE DI DARIO SALVATORI DEL LIBRO CAREZZE KORAZZE & SKIZZI DI VITA DI PAOLA NAZZARO
Che bella sorpresa questo libro di Paola Nazzaro! È un libro
sorprendente, che ignora totalmente quello che uno si
aspetta. È un libro sulla memoria ma anche sull’attualità,
sulla cultura del “custom” ma anche del nu-vintage, un libro
che parla di motori e di polpacci. Ben allenati. Come sono
quelli dell’autrice, abituata a contraccolpi della moto, a
corpi estranei, riduzioni di pena. C’è dell’autobiografismo,
forse inevitabile, a volte anche di sapore pedagogico, nel
senso che qualche volta l’umorismo funziona da antidoto
per un passato doloroso. C’è la scansione, il timing diari
stico ma più che ad un racconto biografico fa pensare ad un
tuffo, a occhi chiusi, o quasi, brandelli di ricordi, sensazioni
e conversazioni di sapore più impressionista che preciso. A
volte sembra una narrazione in tournèe, la quintessenza di
quell’universo “corpette”, ben orchestrato nei suoi artifici.
Dall’universo brumoso (di cui non si percepiscono i confini)
si passa ad una dimensione più poetica, il vero lato inedito
dell’autrice. Non conosco nessuna altra persona appartenente
al mondo dello spettacolo in grado di vivere così energeticamente
la propria età (e stavolta non parliamo solo di
polpacci), con esitazioni e flessuosità quasi feline.
Conoscendo l’arte specchiata di Paola Nazzaro, il suo gusto
per il “mirroring”, mi aspettavo un citazionismo senza limitismo
alla robert Pirsig e al suo celebre “Lo zen e l’arte della
manutenzione della moto”, best seller del 1974; invece
siamo ben oltre, nei pressi di quella metafisica della qualità
che è il frutto delle esperienze che si accumulano, come dilaganti
installazioni della nostra personalità e che ad un certo
momento ci piace espellere in modo creativo.
Un libro-diario all’interno del quale l’autrice scopre le carte,
affrontando ragioni e modi ed è noto che un vero artista sa raccontare la vita quando tanto più sembra distaccarsene.
Paola Nazzaro è riuscita a catturare qualcosa di magnifico.
Le descrizioni vivide e l’umorismo arguto tengono avvinto il
lettore, che viene quasi nutrito dall’ironia.
LIBRO CAREZZE KORAZZE & SKIZZI DI VITA
LIBRO CAREZZE KORAZZE & SKIZZI DI VITA
Indossa le tue passioni!
Bambina D'acciaio è un concetto da indossare.
Bambina D'acciaio è una filosofia di vita.
Bambina D'acciaio è lo stile di un pensiero.

Di seguito alcune foto delle creazioni "Bambina D'acciaio" indossate da Elaine Alves


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Bambina D'Acciaio,
Fashion Designer
PREFAZIONE DI ITALO MOSCATI DEL LIBRO CAREZZE KORAZZE & SKIZZI DI VITA DI PAOLA NAZZARO
Un’eco arriva tra echi lontani…
Davanti alle bozze del libro di Paola Nazzaro,
Bambinadacciaio, come lei stessa ama definirsi con ironia,
sfogliandole in un primo momento ho provato una strana
sensazione: un certo smarrimento, per gli echi che percepivo
e che parevano emergere dalle pagine.
Poi, rapidamente, sono stato dominato dalla lettura, conquistato
da una scrittura attraente e inquieta. E sono entrato
volentieri nel sinuoso sibilare di echi che il bel libro cerca
e abbandona, come vedremo. Mi sono reso conto di una precisa
strategia in svolgimento.
Paola Nazzaro è un’artista ancora giovane e molto consapevole.
Allinea, organizza le sue righe con una abilità che colpisce.
Per condurci dove?
Lo scopriamo presto: in un viaggio denso di sorprese nella
sua vita, nelle esperienze compiute e in divenire.
L’eco del suo lavoro come costumista affiora in riferimenti
veloci. Nel libro sono pubblicate immagini (i suoi bozzetti, i
suoi disegni) che rimbalzano all’oggi da un tempo lontano,
gli anni trenta; figure esili, eleganti, insidiose, abiti femminili
abiti appena accennati, garze, cappelli come ali. “La
seduzione prima di diventare oggetto da indossare deve
essere erotismo del pensiero”, scrive la Paola Nazzaro.
L’eco del mondo dello spettacolo, in cui opera, e di cui si
diletta, proviene dai nomi di quello che la stessa autrice
chiama il suo backstage: tamara de Lempiscka, la fisicità
forte e armoniosa; Josephine Baker, la scandalosa ballerina
nera che conquistò una Parigi, una Parigi che si arrese alla
sua verve e ne fece una gran star; Barbarella, l’eroina dei
fumetti diventata la protagonista con Jane Fonda di un film. di roger vadim (il quale sposò Barbarella e Jane).
L’eco della musica e della canzone arriva delicato e imperioso:
la voce dolce drammatica di un uomo bello come Yves
Montand; i cori morbidi dei Beatles che ricompaiono ieri
oggi domani rivendicando un’epoca di miracolosi viaggi nei
molti pianeti d’amore; le rivoluzioni dei rolling stones, frenetiche
come le chitarre e batterie.
vorrei continuare con il percorso di echi, per andare attraverso
questo attraente gioco al cuore di “Carezze e korazze-
& skizzi di vita.”
A Paola Nazzaro non interessa disporre le sue pedine di
versi e di racconti secondo il ritmo di una cronologia storica
o di costume; echi e rimandi le servono per distillare una
benzina speciale che lei stessa prepara e immette nel serbatoio
della sua amata motocicletta. “io sono spigoli e acciaio”,
dice di sé con freschezza l’autrice nelle prime pagine: l’acciaio,
il suo cavallo di ragazza.
Nel serbatoio del libro la benzina fermenta in una scrittura
personale, fantasiosa, irta di invenzioni, capace di far volare
la motocicletta.
Una scrittura in cui si avverte l’eco di un libro “Lo zen e l’arte
della manutenzione della motocicletta” scritto nel 1974 da
robert M. Pirsig, digressioni filosofiche e ricerca di un io
primitivo.
L’autrice evita digressioni o intenzioni teoriche, va dritta al
suo scopo in rombanti variazioni del motore incantato dalla
sua miscela forte: un diario senza reticenze, rombante percorso
tra passato presente e futuro, che va ovunque e gira
anche intorno e dentro Napoli.
Napoli è la città in cui l’autrice è vissuta e da dove è partita
con sicurezza, già con l’idea di trasformare nell’agire il “suo”
mondo creativo. Pronta a mettersi alla prova, esaltarsi, soffrire,
punirsi, amare, odiarsi, rimettere in moto.
Allontanarsi dai miti e dalle leggende. Lasciare ai venti di
consumarsi nella velocità. Compreso l’ebbrezza del tornado
di “Easy rider” del 1969, il film di Dennis Hopper, musica,
drug e scappamenti. Fughe senza ritorni. Paola Nazzaro ama il carburante di reminiscenze, riferimenti
diretti o solo evocati, di parole, di suggestioni solo per
dare dar lena alla fluidità delle ruote e passa oltre. Dove?
Non è ancora il momento di rivelare la mia ipotesi. Manca
ancora una eco da ricordare.
L’ho scoperto quasi per caso, nei giorni in cui leggevo le
bozze di questo libro, riprendendo in mano una ristampa di
“La baby aereodinamica kolor karamella” di tom Wolfe,
uscito nel 1963.
La “baby aereodinamica kolor karamella” è la formula tutta
americana di personalizzare le automobili e fissare un fenomeno
di un’epoca in cui i giovani, ma non solo, erano alla
ricerca dello svago a ogni costo e della guerra di tutti contro
tutti per affermare davanti allo sguardo degli altri il proprio
desiderio di apparire arrivati.
tom Wolfe scrive del momento in cui, a kustom City, il
paradiso dei consumatori, era considerato una finezza cambiare
tutte le C con le k, invenzione partita da un venditore
d’auto che riverniciava le vecchie carcasse, anzi karcasse,
rimettendole nel mercato.
La “finezza” fu ripresa anni dopo anche in italia, soprattutto
negli anni settanta, gli anni del terrorismo, quando nelle
scritte sui muri comparve il cognome del ministro dell’interno
Cossiga ribattezzato kossiga, per spregio.
Anche Paola Nazzaro usa la k ma certo non ha nulla a che
fare con kustom City o con kossiga. La sua “riverniciatura”
non si ferma alla lettera ma ha come ambizioso di skizzare,
rivedere, le avventure che formano la sua personale avventura
tra amori, trasformazioni, giochi d’apparenze o di
penombre in cui rifugiarsi, nascondersi ed esplodere.
È un burlesque serio e impegnativo quello che l’artista- d’acciaio
nella pratica del talento e in una simpatica a stravaganza
non studiata- vive e semina nelle pagine; dopo averlo
fatto come sfida in uno show televisivo, come lei stessa
ricorda.
si spoglia ma non resta nuda. suggerisce. rivendica. Quel
che si vede è solo la silhouette di ciò che la Bambinadacciaio vive, ha vissuto, negli anni. Dentro e fuori se stessa.
giocando col fuori, e struggendosi con le parole per raccontare
il dentro. Alla fine scrivendo.
Per fare i conti, cercare barlumi di verità. senza acciaio e
senza una corazza di piume (è sempre espressione della
Nazzaro). Alla ricerca di chi leggerà.
Le immagini portate in scena nel libro sono diverse, sono la
ricerca di un nuovo, sono la k che appartiene all’artista (e
alla scrittrice da sempre, che decide di svelarsi).
Un segnale, un capriccio o un’ abbreviazione da cellulare ?
Un’eco. il libro è aperto per raccontare come stanno le cose
in mezzo agli echi – parola al maschile - per farsi un’eco -
parola al femminile - ovvero spirito, eleganza, grazia, e dolore.
LIBRO CAREZZE KORAZZE & SKIZZI DI VITA
LIBRO CAREZZE KORAZZE & SKIZZI DI VITA

venerdì 6 marzo 2015
"Libretto d'istruzione" dal libro "Carezze Korazze & Skizzi di Vita" di Paola Nazzaro pag. 107
"Come se nel corpo il sistema nervoso fosse mixato alla
centralina di un motorcycle system adventure ad
accensione digitale.
Un motore quattro tempi a raffreddamento liquido...
Telaio mono trave sdoppiata... in tubi cromo molibdeno.
Sospensione anteriore a forcella idraulica.
Sospensione posteriore... qualcosa che riguardasse i
bacini mediterranei.
Capacità serbatoio 12,8 al litro.
Peso 60, larghezza 90 – 60 – 90.
Altezza sella 1,70 cm.
Forcelle solide, pronte allo scatto nel lasciare la via
maestra, l’asfalto, per un cross inside alla ricerca di
sobborghi, locande ed inaspettati paradisi di sé, in sintonia
fra corpo, mente e motore in figurazioni magiche
e armoniche come ballerini sul ghiaccio in danza artigliata.
Qualora il motore infernale presentasse qualche problema
di secchezza delle fauci, segnalato dal display,
vale a dire che si è in riserva... è il momento di iniettare
nelle vene benzina = sentimenti = emozioni.
necessario quindi fare un cambio d’olio per concetti
più scivolosi, fluidi, pulire, revisionare, saldare i pezzi
difettati, esaminare le cause per prestazioni doc.
Tale realtà oggi è meno fantasmagorica di quanto si
pensi, è in via di perfezionamento.
Lucidi e perfetti si mischieranno in mezzo a noi. Ci saranno dei modelli fuori serie che, per sfuggire all’omologazione del branco, si rifiuteranno di essere solo prestazione e carrozzeria da esporre, si ribelleranno come sta già facendo la natura e faranno sentire il loro rombo, nel rivendicare i loro fili incendiati. Faranno sentire il cuore del motore che da vita ai sentimenti, per un prossimo pieno d’amore. Quindi: “Motore alle emozioni!” O “Motore delle emozioni?” vorrei essere ancora così? Amata a pezzi? Amare a pezzi? Forse che si, forse che no. Probabilmente vorrei indossare quella guaina virtuale modellante di acciaio liquido come i pensieri per poi, con il telecomando, trasformare la donna che voglio al momento che desidero. Abiti femminili ricoprirebbero uno snodato corpo caldo dalla struttura e dai contatti solidi da doppio impatto. Avere la possibilità di indossare la libertà come abito mentale da calzare come una guaina, come un corpetto invisibile prima di interpretare il ruolo."
Lucidi e perfetti si mischieranno in mezzo a noi. Ci saranno dei modelli fuori serie che, per sfuggire all’omologazione del branco, si rifiuteranno di essere solo prestazione e carrozzeria da esporre, si ribelleranno come sta già facendo la natura e faranno sentire il loro rombo, nel rivendicare i loro fili incendiati. Faranno sentire il cuore del motore che da vita ai sentimenti, per un prossimo pieno d’amore. Quindi: “Motore alle emozioni!” O “Motore delle emozioni?” vorrei essere ancora così? Amata a pezzi? Amare a pezzi? Forse che si, forse che no. Probabilmente vorrei indossare quella guaina virtuale modellante di acciaio liquido come i pensieri per poi, con il telecomando, trasformare la donna che voglio al momento che desidero. Abiti femminili ricoprirebbero uno snodato corpo caldo dalla struttura e dai contatti solidi da doppio impatto. Avere la possibilità di indossare la libertà come abito mentale da calzare come una guaina, come un corpetto invisibile prima di interpretare il ruolo."
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Manichini di Carlo D'Alimonte |
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Manichini di Carlo D'Alimonte |
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Manichini di Carlo D'Alimonte |
"La scuola della Memoria" dal libro "Carezze Korazze & Skizzi di Vita" di Paola Nazzaro pag. 115
"...Serrò il sottogola del suo casco
millennium e abbassò la visiera, aprì e chiuse il palmo
della mano destra con il guanto dai rinforzi in kevlar e
dalle unghie d’acciaio, scalò le marce violentemente e
lasciò di scatto la frizione. Con una rabbiosa e sonora
impennata si iniettò nelle arterie urbane sclerotizzate,
mentre la ruota posteriore tassellata della sua moto
schizzava fango e sassi ad alzo zero.
Sfrecciava sui marciapiedi, bagnati da proiettili di
pioggia che cadevano pesanti e acidi, per evitare il traffico
e bruciava i semafori come cerini di metallo.
Il suo cuore pompava forsennatamente un cocktail
micidiale di sangue e adrenalina martellandole le tempie
come mille tamburi giapponesi dell’isola di Sado..."
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Manichini di Carlo D'Alimonte |
giovedì 5 marzo 2015
Quando l'abito da lavoro sposa il lusso
Con la sua linea "Road Vogue Resort" Paola Nazzaro ha dato vita a divise da lavoro tra sartorialità e lusso


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Fashion Designer,
rassegna stampa
lunedì 2 marzo 2015
domenica 1 marzo 2015
COMUNICATO STAMPA DEL 1994 IN OCCASIONE DELLA MOSTRA "IL COSTUME COME MODA. BOZZETTI, COSTUMI IMMAGINI", MOSTRA MULTIMEDIALE DI PAOLA NAZZARO
Accademia di Costume e di Moda a Roma in Via della Rondinella 2 (angolo Lungotevere Tor di Nona) Lunedì 24 gennaio 1994 fino a giovedì 17 febbraio dalle 09.00 alle 19.00.
Paola Nazzaro costumista cinematografica, teatrale, televisiva, fashion designer, art director presenterà una propria mostra di costumi, abiti di alta moda, fotografie e bozzetti.
L'artista di origine napoletana lascia 14 anni fa la sicura realtà della propria provincia tradendo le aspettative familiari che l'avrebbero voluta erede dell'azienda paterna (un avviato ATELIER, sintesi storica di tre generazioni di artigiani, sarti, commercianti) per trasferirsi a Roma dove esordisce giovanissima disegnando originali costumi teatrali, cinematografici infine televisivi, collaborando fattivamente all'ideazione dell'immagine di vari spettacoli divenuti veri e propri CULT: "Quelli della notte" RAI 2; "La TV delle ragazze" RAI3 e molti costumi dei vari personaggi che si sono poi affermati in "Avanzi" (es. Rocco Smitherson interpretato da Corrado Guzzanti).
Paola Nazzaro parallelamente agli studi presta le prime consulenze professionali nel campo della moda negli anni più belli del Made in Italy.
L'artista ha ripartito il percorso visivo e artistico della sua esposizione personale in bozzetti, quadri, costumi, abiti di alta moda per ricostruire il viaggio immaginifico culturale, artistico svolto in questi anni attraverso la pittura, la moda, il costume, lo spettacolo, il teatro, tutto filtrato da un mondo ideale e fantastico, dove gli abiti simbolo prendono forma.
I bozzetti sono gli originali dei costumi ideati e realizzati dall'artista.
I quadri di carattere tridimensionale che vedono l'uso di materiali inediti (stoffe, collage, vetri, specchi, metalli) che evidenziano una ricerca piacevolmente ossessiva dell'immagine femminile, che dal romanticismo dei primi lavori, si trasforma nel tempo in immagini di suggestioni cibernetiche.
I costumi di scena sono dei vari lavori eseguiti per la televisione, per il teatro e per il cinema.
Negli abiti di alta moda emergono linee austere, tailleurs... che evocano le eroine alla George Sand, colli alla Robespierre, redingotes inseguono e rivelano creature perfette tra demonio e santità nei colori del crepuscolo. Per la sera smokings reinventati, corpetti e tute per donne guerriere a cavallo tra passato e futuro consapevoli del proprio fascino e delle proprie potenzialità.
Paola Nazzaro costumista cinematografica, teatrale, televisiva, fashion designer, art director presenterà una propria mostra di costumi, abiti di alta moda, fotografie e bozzetti.
L'artista di origine napoletana lascia 14 anni fa la sicura realtà della propria provincia tradendo le aspettative familiari che l'avrebbero voluta erede dell'azienda paterna (un avviato ATELIER, sintesi storica di tre generazioni di artigiani, sarti, commercianti) per trasferirsi a Roma dove esordisce giovanissima disegnando originali costumi teatrali, cinematografici infine televisivi, collaborando fattivamente all'ideazione dell'immagine di vari spettacoli divenuti veri e propri CULT: "Quelli della notte" RAI 2; "La TV delle ragazze" RAI3 e molti costumi dei vari personaggi che si sono poi affermati in "Avanzi" (es. Rocco Smitherson interpretato da Corrado Guzzanti).
Paola Nazzaro parallelamente agli studi presta le prime consulenze professionali nel campo della moda negli anni più belli del Made in Italy.
L'artista ha ripartito il percorso visivo e artistico della sua esposizione personale in bozzetti, quadri, costumi, abiti di alta moda per ricostruire il viaggio immaginifico culturale, artistico svolto in questi anni attraverso la pittura, la moda, il costume, lo spettacolo, il teatro, tutto filtrato da un mondo ideale e fantastico, dove gli abiti simbolo prendono forma.
I bozzetti sono gli originali dei costumi ideati e realizzati dall'artista.
I quadri di carattere tridimensionale che vedono l'uso di materiali inediti (stoffe, collage, vetri, specchi, metalli) che evidenziano una ricerca piacevolmente ossessiva dell'immagine femminile, che dal romanticismo dei primi lavori, si trasforma nel tempo in immagini di suggestioni cibernetiche.
I costumi di scena sono dei vari lavori eseguiti per la televisione, per il teatro e per il cinema.
Negli abiti di alta moda emergono linee austere, tailleurs... che evocano le eroine alla George Sand, colli alla Robespierre, redingotes inseguono e rivelano creature perfette tra demonio e santità nei colori del crepuscolo. Per la sera smokings reinventati, corpetti e tute per donne guerriere a cavallo tra passato e futuro consapevoli del proprio fascino e delle proprie potenzialità.
Coraggio, scrittura e femminilità
RIDERS DEL
CORAGGIO - DAL SALOTTO LETTERARIO AL FEMMINILE
AL TOUR ON
THE ROAD DEL LIBRO "CAREZZE KORAZZE & SKIZZI DI VITA.
Motori accesi e luci della ribalta per l'ardore delle
donne, celebrato a Roma lo scorso sabato 9 marzo 2013, presso la libreria caffè
letterario Mangiaparole con il coinvolgente salotto letterario RIDERS DEL
CORAGGIO dedicato a donne che sanno come stare
in pista ...
Attraverso le pagine del Suo primo libro, Paola
Nazzaro, in superficie volto noto del costume cinematografico, ha voluto
svelare l'altra parte di sè, il vitigno
autoctono che muove nel sottosuolo, ordito di passioni ruggenti, inedite, indifferenti al perbenismo che hanno trovato nella scrittura il pneumatico
per lasciar traccia... nell'augurio che le lettrici facciano
altrettanto...con modalità e stili propri e autentici.
Motociclette, velocità, voglia di sfidarsi, di
vivere davvero ... fluttuavano nell'aria al Magiaparole, sospinte dalle poesie
sensuali, rombanti, quasi onomatopeiche di "Carezze Korazze & Skizzi
di vita", magistralmente interpretate dell'attrice Elisa Angelini che
dettavano di volta in volta il ritmo del dibattito sul binomio donne e coraggio...durante l'ora del tea.
Inediti e spiazzanti gli interventi, tanto per il contenuto quanto per la forma, come
quello della Campionessa di motocross Adele Innocenzi: tacchi alti, caschetto
alla francese, raffinatezza da vendere e una buona dose d'ironia, ecco colei che
a soli 18 anni cavalcava un'Harley Davidson per competere oggi in campionati mondiali:
...lei semplicemente DA GAS, accetta la sfida e salta!
"Il coraggio di essere se stessi, di dar voce
ai propri talenti e di mettersi in pista sul serio è connesso alla propria
individualità - spiegava invece la psicologa Pasqualina Cioria
- per aiutarsi ad eliminare ogni ansia, e far brillare le proprie attitudini uno strumento utile è il training autogeno che
puo portare nel tempo ad una trasformazione totale della persona".
E mentre il pubblico partecipava animatamente alla
discussione, da una parete all'altra del Mangiaparole si guardavano speculari le donne di Paola
Nazzaro, rappresentate in quadri e bozzetti dell'autrice: romantiche presbiti
dalla visione poco nitida versus dirompenti e lucidissime valchirie metropolitane .
E dal salotto letterario "Carezze, Korazze
& Skizzi" di vita - parte dell'antologia Letterabilia per Ed. Progetto
Cultura - si sposta direttamente on the road, con un'agenda di motoraduni quali
nuovi terreni per far circuitare le "Riders del Coraggio"!
UFFICIO STAMPA
Dott. ssa Marina Brudaglio
mrnbrudaglio@gmail.com
mob. 339.7985075
Intervento di Paola Gaglianone in occasione della presentazione del libro Carezze Korazze & Skizzi di Vita di Paola Nazzaro presso la Casa del Cinema di Roma (17 aprile 2012)
"INSIDIA. Questo libro è bello e insidioso, anzi è bello perché insidioso. Dietro un'apparente patina di glamour sottolineata dalla veste esteriore, in realtà nasconde una sapiente ironia iconoclasta per qualsiasi corazza (glamour compreso) ci impedisca di girare la chiave che mette in moto i motori veri, potenti dell'esistenza. Una chiave non facile da individuare nel grande quadro dei comandi dell'esistenza. E il senso del racconto che percorre poesia, prosa, immagini è proprio questo: la vita si nasconde dietro una facciata patinata in cui non è facile intravedere le crepe.
PROVOCAZIONE. Leggendo questo libro il lettore si sente continuamente oggetto di una provocazione ad abbandonare i suoi schemi mentali per ritrovare il senso della vita: giusto non giusto, bello, grottesco, ripugnante si confondono, si mischiano; quello che ci può guidare è solo la capacità di abbandonarsi al divenire continuo dell'esistenza, riconoscere le metamorfosi continue, avere la certezza che i sentimenti non sono, ma divengono e mutano.
SENSUALITÀ. Proprio questa consapevolezza a tratti dolorosa, a tratti esaltante della metamorfosi continua del nostro sentiero porta ad una visione dell'esistenza dominata dalla sensualità, intesa come disponibilità a far diventare l'esperienza sensazione, a conoscere attraverso il corpo, a stare dentro la vita con la capacità di percepirla attraverso i pori della pelle prima per poi giudicarla. E a questo punto le maschere che siamo disposti ad indossare sono corazze momentanee utili fino a quando non decidiamo che il re è nudo - traguardo non sempre raggiungibile.
METAFORA. Lo strumento formale, linguistico con cui si rivela questo gioco del mascherarsi, di diventare di volta in volta interpreti della nostra vita è l'uso sapiente della metafora che qui non è gioco letterario e traduzione sostanziale della inafferrabilità dell'esistenza, della sua mutevolezza. Per cui ogni cosa, ogni persona, ogni attimo dell'esistenza ha infinite configurazioni e identità; è metafora di tante altre realtà."
PROVOCAZIONE. Leggendo questo libro il lettore si sente continuamente oggetto di una provocazione ad abbandonare i suoi schemi mentali per ritrovare il senso della vita: giusto non giusto, bello, grottesco, ripugnante si confondono, si mischiano; quello che ci può guidare è solo la capacità di abbandonarsi al divenire continuo dell'esistenza, riconoscere le metamorfosi continue, avere la certezza che i sentimenti non sono, ma divengono e mutano.
SENSUALITÀ. Proprio questa consapevolezza a tratti dolorosa, a tratti esaltante della metamorfosi continua del nostro sentiero porta ad una visione dell'esistenza dominata dalla sensualità, intesa come disponibilità a far diventare l'esperienza sensazione, a conoscere attraverso il corpo, a stare dentro la vita con la capacità di percepirla attraverso i pori della pelle prima per poi giudicarla. E a questo punto le maschere che siamo disposti ad indossare sono corazze momentanee utili fino a quando non decidiamo che il re è nudo - traguardo non sempre raggiungibile.
METAFORA. Lo strumento formale, linguistico con cui si rivela questo gioco del mascherarsi, di diventare di volta in volta interpreti della nostra vita è l'uso sapiente della metafora che qui non è gioco letterario e traduzione sostanziale della inafferrabilità dell'esistenza, della sua mutevolezza. Per cui ogni cosa, ogni persona, ogni attimo dell'esistenza ha infinite configurazioni e identità; è metafora di tante altre realtà."
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